from Maurizio Galimberti
I mosaici sono ottenuti usando delle vecchie Polaroid originali scadute, sembrano quasi delle sinopie, delle tracce dell’anima.
Dopo il terremoto, Maurizio ha deciso di venire con una macchina particolare, la Polaroid Giant Camera 50 per 60 cm. Ha pensato che
questa macchina fotografica incredibile fosse la più adatta per raccontare queste silenziose e dolorose visioni.
9000 pellicole Polaroid che ricomposte formano un mosaico virtuale dell’intero Cappellone di San Nicola a Tolentino, nel suo splendore. Un lavoro durato quattro anni, unico nella storia della fotografia per tecnica e difficolta.
La tecnica, quella molto particolare del fotografo Maurizio Galimberti, noto al pubblico internazionale per i suoi ritratti istantanei in Polaroid: il soggetto è sezionato fotogramma per fotogramma e ricomposto immediatamente in un mosaico che sviluppandosi prende forma sotto gli occhi stupiti dello spettatore.
La difficoltà maggiore da superare, la bidimensionalità degli affreschi arricchiti di spessore e movimento nei mosaici fotografici. Diversi scatti sono stati realizzati anche a molti metri di altezza, portando la sfida artistica anche sul piano fisico.
Attori di questa affascinante avventura sono non i protagonisti dello star system bensi i personaggi che sin dal lontano XIV secolo popolano le pareti del Cappellone di San Nicola.